Mercoledì 16 maggio si è tenuta la visita della Camera di Commercio e dell'Industria Italo-Ceca e dei suoi soci nella regione di Karlovy Vary. Nell'ambito della giornata, a cui hanno preso parte anche l'ambasciatore italiano Aldo Amati e il presidente della Camera Gianfranco Pinciroli, sono stati visitati gli stabilimenti di Karlovarské minerální vody (KMV) a Kyselka e della società Thun 1794 a Nová Role. Entrambe le aziende hanno un'importante storia alle loro spalle.
Ad accogliere i soci Camic nello stabilimento di Kyselka il direttore generale di KMV Alessandro Pasquale e il direttore di produzione Daniel Patka. Lo stabilimento sorge nella cittadina dove quasi 150 anni fa Heinrich Mattoni cominciò a imbottigliare l'acqua minerale proveniente dalle fonti termali locali. Da allora molte cose sono cambiate. «All'epoca Heinrich Mattoni vendeva circa dieci milioni di bottiglie all'anno, noi lo scorso anno abbiamo superato il miliardo», ha sottolineato il cambio di scala Alessandro Pasquale. Attualmente KMV ha ben nove stabilimenti produttivi, di cui alcuni all'estero, ma quello di Kyselka rimane il cuore del gruppo. Quest'ultimo detiene la leadership sul mercato delle acque minerali in Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria e Ungheria. Oggi lo stabilimento ha un ciclo produttivo integrato che comprende anche la produzione delle bottiglie e dei contenitori in plastica. Come sottolineato da Daniel Patka, la produzione in house permette di ridurre i costi, migliorare la logistica e ridurre il transito dei camion. Dal 1992, quando l'azienda fu rilevata dallo stato cecoslovacco, lo stabilimento è stato ampliato diverse volte. Tra gli ultimi lavori importanti c’è la produzione di bevande senza conservanti, che unisce l'alta tecnologia agli elevati standard igienici. All'interno dello stabilimento sono presenti anche altre linee per la produzione e l'imbottigliamento delle acque minerali e bevande aromatizzate.
Nel settore delle bevande e delle acque minerali sta assumendo un ruolo sempre più importante la sostenibilità ambientale. Su questo fronte è molto attiva anche KMV, che ha adottato una serie di soluzioni per ridurre l'impatto sull'ambiente. Sul versante dei trasporti la società ha riattivato il raccordo ferroviario, che permette di ridurre il flusso dei camion. «Lo scorso anno quasi tutte le spedizioni verso la Moravia sono state fatte con il treno e quest'anno speriamo di attivare anche un collegamento con Praga», ha specificato Alessandro Pasquale. Molto importante anche l'impegno sul fronte del riciclo e del riuso delle bottiglie di plastica. KMV ha messo a punto, con la collaborazione di rinomate istituzioni universitarie, diversi programmi per il riuso delle bottiglie di plastica, ad esempio come materiale da costruzione. «Vorremmo anche provare l'introduzione del sistema dei vuoti a rendere, che per le bottiglie in plastica è già attivo in diversi Paesi europei», ha introdotto il direttore generale un altro programma su cui il gruppo sta lavorando intensamente. Nell'ambito della responsabilità centrale del gruppo ricade anche la cura del patrimonio storico di Kyselka, caduta in degrado dopo l'insuccesso della privatizzazione nella metà degli anni Novanta. KMV ha aperto il museo Mattoni, che ricostruisce la storia dell'imprenditore Heinrich Mattoni e della società dopo la sua morte. Il gruppo sostiene anche le attività condotte dalle associazioni locali per il restauro di altri immobili facenti parte dello storico centro termale.
Oltre alle acque curative, uno dei simboli della regione di Karlovy Vary è la produzione di porcellana. Il settore ha subito negli ultimi vent'anni una forte ristrutturazione. Un ultimo duro colpo è arrivato con la crisi del 2008. «Oggi Thun 1794 è l'unico erede dell'autentica produzione di porcellana di Carlsbad», è stato sottolineato durante la visita dello stabilimento di Nová Role fondato nel 1921. La società, che ha altri due stabilimenti nella regione, produce circa 15 milioni di pezzi di ceramica all'anno, sia per marchi propri che per terzi. La ceramica decorata richiede ancora oggi una forte componente di lavoro manuale, mentre nella ceramica non decorata è possibile una maggiore automazione. «Impieghiamo circa 600 persone», ha specificato Jaroslav Šimek, direttore della produzione dello stabilimento di Nová Role. Il fatturato dell'azienda si avvicina al mezzo miliardo di corone.
Fonte: Camic
Fonte fotografie: Camic