Giovedì 8 febbraio si è tenuto presso la sede della Rappresentanza della Commissione Europea a Praga un seminario di presentazione alle imprese delle attività in Repubblica Ceca della Banca Europea per gli Investimenti (EIB) e del piano Juncker. L’evento è stato organizzato dalla Rappresentanza della Commissione Europea a Praga in collaborazione con cinque camere di commercio estere, tra cui anche la Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca.
Oltre ai fondi europei, l’Unione Europea ha varato una serie di altri tipi di finanziamenti sottoforma di prestiti agevolati e garantiti per stimolare l’attività nel settore imprenditoriale e negli investimenti. Tra questi nuovi strumenti c’è il cosiddetto piano Juncker, che può contare su un budget complessivo di 500 miliardi di euro. «Il 40% delle risorse del piano è destinato alle piccole e medie imprese e un altro 40% alle infrastrutture e all’innovazione» ha illustrato i principali obbiettivi del piano Zdeněk Čech, vicecapo missione della Rappresentanza EC a Praga. Con 543 milioni di finanziamenti erogati, che dovrebbero mobilizzare investimenti per quasi 2,5 miliardi di euro, la Repubblica Ceca è a metà classifica per utilizzo dei fondi del Piano Juncker. «La concorrenza con i fondi europei è molto forte» ha notato Zdeněk Čech. Hanno goduto dei finanziamenti soprattutto i progetti di innovazione della produzione, di ricerca e sviluppo e di avvio di nuove attività imprenditoriali.
Le risorse del piano Juncker sono gestite dalla Banca Europea per gli Investimenti (EIB), che ha un suo ufficio a Praga. «Durante lo scorso anno il volume delle risorse erogate è quasi raddoppiato - ha detto Hana Nylander Kaloudová, direttrice della filiale praghese – Tuttavia non abbiamo ancora finanziato dei grandi progetti infrastrutturali, che possano fungere da portabandiera». Anche nel caso dell’EIB i finanziamenti sono stati erogati soprattutto a piccole e medie imprese attive in settori considerati strategici dagli organi europei, quali innovazione, sviluppo di nuovi servizi, digitalizzazione, cybersecurity o sostenibilità ambientale. «L’EIB non può invece finanziare operazione di fusione o acquisizione e progetti nell’ambito del gioco d’azzardo, della produzione e commercio d’armi e dei luoghi di costrizione della libertà» ha specificato Lara Tassan Zanin, responsabile per i finanziamenti corporate all’EIB. L’EIB finanzia solitamente progetti di medio e lungo periodo erogando in media tra il 25 e il 35% delle risorse necessarie per la realizzazione del progetto.
Quali sono tuttavia i benefit che possono ricavare le aziende rivolgendosi all’EIB per un prestito garantito? In primo luogo alcuni programmi dell’EIB finanziano progetti che altrimenti farebbero fatica a trovare finanziamenti tramite le banche commerciali. Anche il costo del debito dovrebbe essere agevolato e le modalità di rimborso modulate sulla base delle necessità dell’azienda. I clienti dell’EIB possono inoltre ricorrere ai servizi di consulenze dell’EIB per migliorare il proprio progetto d’investimento. «Per le aziende è anche il tempo giusto per differenziare le proprie fonti di finanziamento» ha aggiunto Lara Tassan Zanin. Certamente i prestiti agevolati cresceranno d’importanza nel prossimo periodo programmatico 2020-2027, quando prevedibilmente caleranno le risorse a disposizione nei fondi europei dedicati alle imprese.
Fonte: Camic
Fonte fotografia: EIB Group