Martedì 7 novembre è scaduto il termine per la presentazione delle candidature alla Presidenza della Repubblica Ceca. Il presidente viene eletto a suffraggio universale, e il primo turno delle presidenziali si terrà a metà gennaio 2018.
Al Ministero degli Interni sono state depositate 18 candidature, di cui solo la metà sembra avere le firme necessarie per poter partecipare alla corsa elettorale. Per poter concorrere per la Presidenza della Repubblica è necessario raccogliere almeno 50.000 firme di cittadini cechi oppure 10 nomine da parte dei senatori oppure 20 da parte dei deputati. Tra i candidati che sembrano avere le firme necessarie, c’è anche l’attuale presidente Miloš Zeman. I suoi principali sfidanti sono per ora l’ex presidente dell’Accademia delle Scienze Jiří Drahoš, l’ex imprenditore Michal Horáček e l’ex premier Mirek Topolánek, che ha deciso la sua candidatura all’ultimo minuto. Grazie alle nomine dei parlamentari, saranno in competizione anche altri cinque candidati pressoché sconosciuti al grande pubblico.
La proliferazione di candidati alla Presidenza della Repubblica è stata resa possibile da una nuova interpretazione legislativa del Ministero degli Interni, che è l’organo preposto a vagliare le candidature. Il Ministero ha modificato la sua posizione del 2013, per cui i parlamentari hanno potuto quest’anno nominare più candidati alla Presidenza della Repubblica. La nuova interpretazione del Ministero ha, però, suscitato stupore e incredulità tra i costituzionalisti, secondo cui un parlamentare può nominare un solo candidato alla volta.
Fonte: www.ceskenoviny.cz
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