La società Trafil Czech, socio Camic, ha festeggiato in ottobre il suo decimo anniversario di avvio delle attività in Repubblica Ceca. La società, che fa parte del gruppo italiano Lucefin, è attiva nel settore della lavorazione dell’acciaio con uno stabilimento situato a Kladno. Ne abbiamo parlato con il direttore generale, Gianfranco Pinciroli.
Perchè il gruppo Lucefin ha deciso di investire in Repubblica Ceca e avviare dieci anni fa l’attività di Trafil Czech?
«La decisione del gruppo Lucefin di investire in Repubblica Ceca risiede nelle strategie di internazionalizzazione dell’azienda. Nei primi anni 2000, il gruppo decise di internazionalizzare le attività produttive per essere più vicino ai mercati dell’Est, Centro e del Nord Europa. Con Trafil Czech abbiamo creato un sito produttivo in un’area, dove lo sviluppo industriale cresce a tassi maggiori rispetto alla media europea».
Trafil Czech è specializzata nella produzione di acciai trafilati ad alta qualità. Quali sono i vostri mercati principali?
«I nostri principali clienti operano in svariati settori. Tuttavia, la parte più importante delle vendite è diretta al settore Automotive e a quello della Meccanica. A questi settori forniamo barre trafilate/pelate/rettificate in acciaio speciale».
Lei è in Repubblica Ceca da dieci anni. Com'è cambiato il clima imprenditoriale in questo periodo? Il Paese ha saputo mantenere il suo vantaggio competitivo?
«Nel corso degli ultimi anni la Repubblica Ceca è cresciuta in maniera importante sia dal punto di vista quantitativo, che da quello qualitativo. Oggi è tra i Paesi più dinamici dell’Unione Europea. Il Paese, infatti, può vantare tra i migliori servizi e infrastrutture nel contesto europeo. Il principale problema, a mio avviso, è la sostenibilità dell’attuale ritmo di sviluppo, data la difficoltà di reperire personale qualificato e operaio/impiegatizio. Questo problema potrebbe limitare la crescita del paese, qualora non si trovasse una soluzione».
In tutta Europa vengono innalzati gli standard ambientali e sociali per le imprese nel settore siderurgico. Come state reagendo a questa evoluzione?
«La nostra azienda non ha processi a caldo ed è per questo che il nostro processo produttivo ha un impatto ambientale limitato. Più in generale, nel settore siderurgico sono stati fatti negli ultimi anni investimenti importanti per la riduzione delle emissioni e per la sicurezza sul lavoro. I nostri fornitori di acciaio, sotto questo punto di vista, sono al top della tecnologia e dell’organizzazione».
Un grande tema per il settore in tutta l’Europa, Repubblica Ceca compresa, è l’importazione degli acciai cinesi a basso costo. Questo trascina in basso i prezzi e mette a rischio la redditività delle imprese. Quali sono le possibili contromosse?
«I prezzi modesti dell’acciaio (sia al carbonio che inox) sono stati la causa fondamentale dei risultati economici e finanziari negativi delle aziende e dei gruppi siderurgici. Al calo dei prezzi ha contribuito anche l’esportazione dei prodotti cinesi. Oltre a ciò, sul lato dell’offerta, era presente una sovracapacità produttiva nella filiera siderurgica mondiale, e in particolare su quella europea. Le ristrutturazioni fatte negli ultimi anni, tramite aggregazioni di aziende prima concorrenti, la difesa dei mercati europei avviata diversi mesi fa dall’UE e un ciclo economico positivo nei settori utilizzatori (automotive e meccanica), hanno contribuito all’inversione di marcia. Nel 2017 si è avviato un trend positivo nei prezzi e nei margini, che ha determinato un ritorno alla redditività delle aziende del settore».
I dazi europei non sono quindi l’ultima speranza per le imprese siderurgiche del continente?
«Piuttosto che imporre dazi ritengo più importante che a livello europeo si lanci un piano di sviluppo infrastrutturale, che sicuramente porterebbe a un incremento di consumi di acciaio. Altri esempi positivi sono i programmi di industria 4.0, avviati anche in Italia, che stanno sostenendo la domanda di manufatti industriali che utilizzano l’acciaio».
Fonte: Camic
Fonte fotografia: Trafil Czech