Lunedì 16 ottobre si è riunita in sessione straordinaria la Camera dei Deputati per discutere la questione del memorandum tra il Ministero dell’Industria e del Commercio e la società European Metalls Holding sull’estrazione del litio nei Monti Metalliferi.
In una seduta fiume di circa nove ore, sono tornati ad accusarsi tra loro i partiti dell’attuale maggioranza di governo. Secondo il movimento Ano di Andrej Babiš, il memorandum indebolirebbe lo Stato ceco nei confronti della società titolare di licenze per il sondaggio, che ha un diritto di precedenza, qualora venissero autorizzate le operazioni di estrazioni del litio. Secondo i socialdemocratici, il cui ministro dell’Industria e del Commercio, Jiří Havlíček, ha sottoscritto il memorandum, l’affaire litio è stato montato ad arte da Andrej Babišper coprire i suoi scandali. I socialdemocratici, inoltre, sostengono che le licenze esplorative sono state concesse e prolungate dal Ministero dell’Ambiente, retto da Richard Brabec, uno dei più vicini collaboratori di Babiš.
In tarda serata la Camera ha approvato diverse mozioni, non vincolanti per il governo, presentate dai comunisti e dal Partito della Democrazia Diretta (SPD). La Camera ha esortato il governo ad annullare il memorandum del litio e ad esplorare la possibilità che sia direttamente lo Stato ceco a condurre l’estrazione del prezioso metallo. La Camera ha anche constatato che il memorandum non ha un carattere vincolante per le parti. I voti sulle mozioni sono stati poco partecipati e diverse volte è mancato il quorum.
La questione del litio dovrà essere affrontata dopo le elezioni legislative del 20 e 21 ottobre, dato che il governo ha già respinto la proposta di annullamento del memorandum, avanzata dai ministri del movimento Ano 2011 durante la seduta di mercoledì 11 ottobre, e il ministro Havlíček ha già annunciato di non voler né annullare il documento, né rassegnare le proprie dimissioni.
Fonte: www.psp.cz
Fonte fotografia: Psp.cz