La società Mazars, socio Camic, ha pubblicato la CEE Tax Guide 2017. La pubblicazione riassume le principali tendenze dei sistemi di tassazione di 19 Paesi dell’Europa centrale e orientale, quali l’Austria, i paesi di Visegrad, i paesi baltici, i paesi balcanici, la Russia, l’Ucraina e la Romania.
Sebbene la situazione nei singoli stati risulti differenziata, sono percettibili, a livello regionale, alcuni trend nei sistemi di tassazione. «Il peso delle tasse sulla produzione e sulle importazioni (soprattutto sull’IVA) sta crescendo: in media rappresentano il 15% del PIL e in alcuni paesi (ad esempio in Ungheria e in Croazia) arrivano al 20%, ben al di sopra della media UE», sottolineano gli autori del testo. Le tasse corporate rimangono inferiori alla media europea, mentre diversi paesi stanno adottando provvedimenti per ridurre i contributi sociali e la tassazione sul lavoro. «In questo campo ci sono ulteriori spazi per la riduzione delle aliquote», notano gli esperti di Mazars. Un altro settore dove sono in atto tendenze comuni, è il transfer pricing con nuovi strumenti di controllo adottati dalle amministrazioni fiscali.
Per quanto riguarda la Repubblica Ceca, nell’ultimo anno non ci sono stati interventi legislativi rilevanti nel sistema fiscale. Il paese ha una tassazione diretta e indiretta in linea con la media della regione. L’unica eccezione è la tassazione del lavoro, la seconda più alta nell’Europa centrale e orientale. Il principale cambiamento riguarda l’amministrazione fiscale, che si è dotata di nuovi strumenti di controllo e ha assunto un atteggiamento più assertivo nella raccolta delle imposte. «I dati raccolti tramite i nuovi strumenti di verifica hanno portato a un forte aumento dei controlli delle transazioni considerate a rischio, quali le transazioni all’interno di catene di fornitori e venditori e le transazioni infragruppo» nota Pavel Klein, Tax Leading Partner di Mazars in Repubblica Ceca.
Scarica la CEE Tax Guide 2017: www.mazars.cz
Fonte fotografia: Pixab