Giovedì 25 maggio a Praga si è tenuto l’incontro tra le imprese industriali italiane attive in Repubblica Ceca e i vertici del Ministero dell’Industria e del Commercio ceco.
Il principale obiettivo dell’incontro era creare un filo operativo diretto tra le imprese industriali e la pubblica amministrazione. «Un dialogo a più voci non può che aiutarci a capire come muoverci su questo mercato in un momento, che è molto felice per l’economia ceca e anche per le aziende italiane che operano in questo Paese» ha sottolineato nel suo saluto l’ambasciatore Aldo Amati.
«Siamo felici di vivere e investire in Repubblica Ceca - ha aggiunto il presidente della Camera Italo-Ceca - L’Italia e la Repubblica Ceca si stanno preparando a un modello nuovo di sviluppo industriale, cosiddetta Industria 4.0. Un altro tema fondamentale sono gli investimenti, perché molte delle aziende presenti hanno avviato o stanno avviando progetti di ampliamento o ammodernamento dei loro impianti: l’obiettivo delle nostre aziende è di crescere nel Paese e con il Paese». Gianfranco Pinciroli ha anche sottolineato alcune problematiche delle imprese industriali italiane nel Paese. Si tratta della mancanza della manodopera o di un rapporto a volte troppo burocratico con le istituzioni ceche. «Non ci spaventa l’introduzione di una nuova aliquota, prospettata da alcune forze politiche, ma l’incertezza della politica fiscale» ha poi aggiunto Pinciroli riguardo ad alcune proposte circolate durante la campagna elettorale.
I vertici del ministero, tra i quali il viceministro per l’industria Eduard Muřický, il viceministro per i fondi europei, ricerca, sviluppo, innovazione e incentivi agli investimenti Tomáš Novotný e il direttore generale dell’agenzia CzechInvest Karel Kučera e direttrice del dipartimento per il coordinamento dei fondi europei e per gli uffici regionali dell’Agenzia per impresa e innovazioni Renata Kořínková hanno illustrato il sistema a sostegno delle imprese e degli investitori. Si tratta, ad esempio, degli incentivi agli investimenti e dei fondi europei. «Il programma operativo per le imprese OP PIK è il terzo più grande subito dopo il programma per il trasporto e lo sviluppo regionale» ha sottolineato il viceministro Novotný. Secondo i dati del ministero, i fondi più utilizzati sono quelli a sostegno della ricerca, dell’innovazione e della collaborazione tra il settore pubblico e privato, mentre stentano a decollare i programmi per il risparmio energetico.
L’industria italiana e ceca hanno di fronte sfide comuni, come la trasformazione del modello produttivo. «La nostra concezione dell’Industria 4.0 ha ricevuto un riscontro molto positivo a Roma durante un incontro nell’abito dei festeggiamenti del 60simo anniversario dei trattati di Roma – ha evocato il viceministro Muřický – Noi ci concentriamo sulla connessione tra il mondo di internet e il mondo della produzione. La nostra concezione è simile a quella tedesca». Tra le priorità ceche nel tema c’è la costruzione di nuove infrastrutture digitali, la sicurezza cibernetica e lo sviluppo di un sistema educativo e universitario con un’offerta formativa adeguata. «La nostra nave di bandiera è l’Istituto ceco di informatica, robotica e cibernetica, che ha anche adeguate capacità per realizzare progetti di ricerca e sviluppo delle piccole e medie imprese» ha indicato un centro di eccellenza il viceministro Muřický.
Nel dibattito tra i rappresentanti del ministero e gli imprenditori e i manager delle imprese ha visto emergere alcune problematiche comuni anche ad altre aziende industriali. «Spesso ci scontriamo con lungaggini burocratiche – ha riferito uno dei manager nel dibattito – Abbiamo presentato un progetto di innovazione, che ci è stato rifiutato, ma poi è stato premiato alla fiera più importante del settore, che si svolge in Germania. Il nostro gruppo ha un’azienda in Ucraina e noi stiamo tentando da otto mesi di portare sette persone dall’Ucraina, ma per problemi legati al funzionamento dell’ambasciata e del sistema dei visti non siamo ancora riusciti a farli venire in Repubblica Ceca». Proprio la mancanza di manodopera rischia di penalizzare fortemente la Repubblica Ceca nei progetti di investimento o ampliamento dei siti industriali già presenti. Un problema, a cui i rappresentanti delle imprese industriali non solo italiane aspettano una risoluzione efficace da parte dello Stato ceco.
L’incontro è stato organizzato dal Ministero dell’Industria e del Commercio ceco, dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca e dall’Ambasciata Italiana a Praga e dal Consolato Onorario d'Italia a Brno.
Insieme a Camic hanno partecipato 15 aziende associate: Acerbis Czech s.r.o., Brazzale Moravia a.s., Brembo Czech s.r.o., CDS-Viroplastic CZ s.r.o., Cromodora Wheels s.r.o., Italinox s.r.o., Eurinox s.r.o., Logit s.r.o., Nová Mosilana a.s., OM Protivín a.s., Rame CZ s.r.o., Sametex s.r.o., Siad s.r.o., Tecnocap s.r.o., Trafil Czech s.r.o.
Fonte: Camic
Fonte fotografia: Adam-Costey