Il premier ceco Bohuslav Sobotka ha annunciato martedì 2 maggio di revocare il mandato a tutto il suo governo.
La decisione arriva in seguito ai sospetti che il vicepremier e ministro delle finanze Andrej Babiš abbia fatto uso prima della sua entrata in politica di una misura di elusione fiscale. «Credo che Andrej Babiš non debba continuare a essere il ministro delle finanze. Non è chiaro se non abbia commesso un illecito tributario e come abbia accumulato il suo patrimonio» ha detto in conferenza stampa Sobotka. Il premier rassegnerà le sue dimissioni nelle mani del presidente Zeman, che avvierà dei negoziati per formare un nuovo governo e per andare alle urne prima delle elezioni fissate già per la fine di ottobre di quest’anno.
A segnare la fine dell’esecutivo è la vicenda dell'acquisto da parte di Babiš dei bond emessi dal suo gruppo Agrofert nel 2012. I bond hanno un valore nominale di una corona cadauno e quindi l'interesse riscosso ogni anno dal detentore risulta esentasse. Babiš ha acquistato i bond Agrofert per circa 1,5 miliardi di corone ad un tasso significativamente superiore a quello di mercato. Perciò è sorto il sospetto che l'operazione non servisse a finanziare realmente il gruppo, ma a ottenere una parte dell'utile evitando l'imposta. A destare sospetto anche le fonti di finanziamento con cui Babiš ha acquistato i titoli del debito. Il vicepremier ha dovuto rispondere entro la fine di aprile a numerose domande poste dai deputati, ma il presidente della Camera Jan Hamáček ha ritenuto insufficienti le risposte fornite per iscritto dal ministro delle finanze.
Fonte: zpravy.idnes.cz
Fonte fotografia: Archiv Vlády ČR
