Il board della Banca Centrale Ceca ha deciso in seduta straordinaria di cessare il regime di intervento sul corso. Il regime era cominciato nel novembre del 2013.
Poco dopo l'annuncio della fine del regime di intervento, arrivato alle 12:30 la corona ceca ha cominciato a rafforzarsi nei confronti dell'euro. A fine giornata, lo scambio si è assestato intorno a 26,6 corone per euro. La banca centrale ha specificato che lascerà il corso non intervenendo sul mercato. «La fine del regime di intervento significa che il corso della corona seguirà l'andamento della domanda e dell'offerta sui mercati valutari. Pertanto, il corso potrà oscillare in uno e nell'altro senso» ha sottolineato il governatore Jiří Rusnok. La banca centrale ha, quindi, messo da parte il suo bazooka monetario, che tuttavia resta a sua disposizione. «Se fosse necessario, la Banca Centrale Ceca è disposta a moderare con i suoi mezzi gli sbalzi estremi del corso» ha aggiunto Rusnok.
Quali sono state le conseguenze del regime d'intervento? La Banca centrale rivendica numerosi fattori positivi. «Oggi abbiamo in Repubblica Ceca decine di migliaia di posti di lavoro in più, rispetto al 2014 il Pil è aumentato del dieci percento e penso di poter affermare che il due o tre percento di quella crescita sia dovuto al corso vincolato della corona» ha rivendicato i meriti il governatore Rusnok. Di parere diverso molti politici, a partire dal presidente della repubblica Miloš Zeman. «Sono molto contento che la banca centrale abbia cancellato il cosiddetto corso vincolato. Ero fin dall'inizio contro la svalutazione della moneta» ha commentato Zeman, che già in passato aveva sostenuto l'opinione che la svalutazione impigrisce l'attività d'innovazione delle imprese.
Fonte: www.cnb.cz
Fonte fotografia: ČNB