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14.08.2016

Gli stati dell’Europa centrale e orientale rafforzano la lotta contro l’evasione

Gli stati dell'Europa centrale e orientale stanno rafforzando i loro sforzi per contrastare l'evasione fiscale. Lo sostiene nel suo CEE Tax Guide 2016 la società Mazars, socio Camic.

Secondo lo studio, la disciplina fiscale nei Paesi dell'area, che include i Paesi dell'ex sfera di influenza sovietica e gli stati balcanici, si sta rafforzando. Numerosi Paesi hanno adottato nel corso dello scorso anno nuove misure di contrasto all'evasione dell'IVA e dell'esportazione illecita di utili. A titolo di esempio, in Ungheria è stato adottato un registro elettronico per le merci esportate e in Polonia è stata introdotta la responsabilità penale nell'ambito del transfer pricing.

La tendenza generale si fa sentire anche in Repubblica Ceca. Il Ministero delle Finanze ha infatti introdotto numerose misure per contrastare l'evasione dell'IVA, tra cui le Dichiarazioni di Controllo, l'introduzione del meccanismo di reverse charge in nuovi settori e infine il Registro Elettronico degli Incassi, che dovrebbe entrare in funzione a dicembre. Stretta anche nel settore del transfer pricing tra società collegate, dove il gettito è salito a 800 milioni di corone. “Oltre ai risultati positivi, la lotta all'evasione fiscale porta con sé anche un aumento del carico burocratico per le aziende. Ne sono esempio le Dichiarazioni di Controllo divenute obbligatori per i pagatori IVA cechi”, nota Pavel Klein, partner e capo del Dipartimento fiscale di Mazars.

 

Fonte: TZ_CEE_Tax_Guide_2016.pdf 

Fonte fotografia: Wikimedia

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