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03.05.2016

Investire nell’arte: a cosa fare attenzione?

Gli investimenti in opere d'arte richiamano da tempo non solo l'attenzione di affermati collezionisti ma anche di investitori in immobili. I due ambiti hanno infatti diversi punti in comune. In entrambi i casi, l'investitore vuole investire il proprio denaro con un rendimento sicuro e prospettive minime di rischio.

Negli investimenti in opere d'arte le preferenze e i sentimenti dell'investitore giocano tuttavia un ruolo maggiore rispetto ad altri assets. Pur essendo necessario negli investimenti in opere d'arte valutare i rischi connessi all'acquisto e provvedere alle verifiche dell'opera (ad esempio stabilire l'autenticità e la provenienza), un aspetto importante dell'acquisto è dato dalle preferenze personali dell'investitore. L'investitore valuta se l'opera corrisponde al suo gusto. In questo modo l'acquisto non ha solo un aspetto finanziario, ma porta anche gioia e piacere.

Per quale ragione un imprenditore dovrebbe investire in opere d'arte oppure fondare una collezione? Le ragioni sono diverse. I ricavi dalla vendita di opere da collezione privata non sono tassate, mentre nel caso di collezioni aziendali i ricavi rientrano nell'imponibile dell'Imposta sul reddito, qualora la vendita avvenga entro cinque anni dalla deduzione dal patrimonio aziendale.

Come procedere nella formazione di una collezione d'arte? Per un collezionista alle prime armi diventa quasi inevitabile farsi aiutare da un professionista indipendente nel mercato dell'arte, che sappia suggerire un’allocazione sicura delle risorse investite. Il consulente legale invece tratterà i rischi connessi all'acquisto dell'opera. Talvolta i consulenti legali possono prestare anche i servizi di un professionista indipendente risolvendo tutte le questioni connesse all'acquisto, quali il trasporto, l'assicurazione e il deposito dell'opera. Le collezioni d'arte dovrebbero essere formate in maniera tale che le singole opere siano legate da un filo comune. Quest'ultimo può essere rappresentato da un'epoca storica, dall'appartenenza degli autori a una stessa corrente artistica, ma non di rado si tratta di un tratto distintivo ricorrente in tutte le opere collezionate, quali un soggetto comune (ad esempio le nature morte o i dipinti di paesaggi) o la tecnica di realizzazione dell'opera. Tuttavia i tratti distintivi possono essere molti di più.

Per diversificare i rischi a scopo d'investimento è opportuno acquistare opere di diversi periodi storici (maestri antichi, arte moderna o quella contemporanea) limitando i rischi connessi alla volatilità nei singoli segmenti del mercato d'arte. Durante l'acquisto di opere da autori contemporanei bisogna prendere in considerazione anche il fatto se siano state organizzate mostre dell'autore in gallerie e altre istituzioni rinomate del mondo dell'arte o meno. Un'altra particolarità del mercato dell'arte consiste nel fatto che non esiste un unico mercato globale. Al contrario esiste una varietà di mercati d'arte organizzati secondo i criteri più disparati, quali l'autore o il periodo di creazione dell'opera. Perciò gli investimenti in arte somigliano vagamente agli investimenti in portafogli azionari. Esponendo le opere d'arte in spazi di sua proprietà l'investitore può adempiere il criterio di accesso al pubblico dell'opera e al contempo aumentare il valore dell'immobile. Opere d'arte scelte con cura possono dare un tocco di unicità all'immobile. La combinazione di investimenti in arte e in immobili ha quindi un notevole potenziale per valorizzare entrambi gli investimenti.

Avv. Daniela Kozáková, counsel e direttrice del team per gli investimenti in arte, Studio legale Havel, Holásek & Partners s.r.o.

 

Fonte fotografia: Havel Holasek

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