Il padiglione della Repubblica Ceca di Expo 2015 di Milano avrà una seconda vita. Grazie alla costruzione modulare il padiglione è stato smontato e verrà presto ricreato come sede amministrativa della società costruttrice KOMA modular. L'annuncio è stato dato durante l'incontro "Eco di Expo 2015 di Milano" tenutosi martedì 22 marzo al Museo Nazionale della Tecnica di Praga (NTM). Tra i relatori presente anche la Camera Italo-Ceca.
Dopo i saluti dei due padroni di casa, il direttore di NTM Karel Ksandr e il sindaco di Praga – 7 Jan Cizinsky, ha preso la parola il commissario generale per la partecipazione ceca a Expo Jiri F. Potuznik. Il commissario Potuznik ha ricordato la filosofia con cui il suo ufficio ha affrontato la partecipazione alla Mostra Universale di Milano. “Expo non è nato come un'esposizione di tipo turistico, ma doveva mostrare il meglio della scienza e della tecnica che sapeva esprimere un dato Paese – ha ricordato Potuznik –. Ci siamo detti fin dall'inizio che il nostro Paese ha un potenziale così alto che non è necessario che tutto sia pagato dallo Stato. Abbiamo anche voluto che parti dell'esposizione e il padiglione stesso non durassero solo i sei mesi di Expo”.
Grazie a questa filosofia è nato un padiglione fortemente innovativo, che ha saputo raggiungere tutti i criteri di sostenibilità ecologica fissati dagli organizzatori. Il riutilizzo del padiglione e di gran parte dei pezzi di esposizione, la ridotta cementificazione del lotto assegnato e le cellule fotovoltaiche utilizzate per scaldare l'acqua e per la produzione dell'energia hanno poi sottolineato ulteriormente l'innovatività ecologica del padiglione ceco. “Per la prima volta dall'Expo storica di Bruxelles 1958, il padiglione ceco ha ottenuto il Premio per l'Architettura e l'Innovazione dall'arte del Bureau International des Expositions – dice visibilmente soddisfatto il commissario Potuznik –. Sono anche molto contento che il padiglione abbia ottenuto riconoscimenti sia degli esperti che del pubblico, in quanto spesso le due valutazioni divergono”.
Oltre all'aspetto tecnologico, il padiglione ha avuto anche un chiaro indirizzo architettonico. In primo luogo i committenti volevano un luogo flessibile, affinché fosse possibile modificarlo secondo le esigenze dei singoli eventi. Un altro elemento chiave è stato la piscina e l'apertura al piano terra del padiglione. “La Repubblica Ceca ha una grande tradizione di architettura di piscine di qualità, per non dire della lunga cultura delle terme - sottolinea uno degli aspetti del padiglione l'architetto Vojtech Vykouril dello studio Chybik+Kristof Architects che ha progettato l'edificio –. Un'altra caratteristica del padiglione era la sua apertura al piano terreno, grazie cui non si sono formate code d'attesa all'entrata. I visitatori potevano infatti entrare da diversi punti, riposarsi, prendere una birra e visitare l'esposizione”.
La protagonista del padiglione è stata la costruzione modulare dell'edificio, che ha garantito la velocità di costruzione e la sua completa riutilizzabilità. La costruzione modulare è uno dei sistemi edilizi del futuro, che si sta facendo strada anche in architettura civile e non solo in quella temporanea o emergenziale. Una delle imprese leader in questa tecnologia è la fornitrice dell'edificio KOMA modular. “Abbiamo ottenuto diverse offerte per il riutilizzo del padiglione, ma alla fine abbiamo deciso di farne la nuova sede amministrativa della nostra impresa a Vizovice, in Moravia – spiega il direttore marketing di Koma Martin Hart –. La partecipazione a Expo ci ha aiutato a vincere l'appalto per la costruzione di condomini in Francia. Credo che la partecipazione abbia influito anche sul fatto che siamo stati dichiarati l'Impresa dell'Anno 2015. Inoltre dopo la partecipazione i nostri clienti inglesi non dubitano più sulla qualità e le capacità dei nostri progetti”.
A illustrare il lavoro concreto del team di KOMA è stato il direttore dell’edificio Ladislav Slamecka. Il team realizzatore ha dovuto scontrarsi nel corso dei lavori di costruzione con richieste sempre più stringenti degli organizzatori e con la legislazione italiana particolarmente rigida in certe questioni. “Il padiglione ceco è stato il primo a essere completato e il primo a essere smantellato – sottolinea Slamecka –. Sebbene il 90% della nostra produzione vada in export, per KOMA è stata la prima volta in cui abbiamo costruito un edificio a uso pubblico in Italia, dove hanno una normativa più rigida rispetto agli edifici privati”.
L'impatto globale di Expo è stato infine riassunto dal consigliere Camic, Francesco Augusto Razetto. “Organizzare l'Expo dopo Shanghai e in una situazione di pesante crisi economica è stato per l'Italia una grande sfida – ha detto Razetto –. Nonostante un costo economico ancora difficilmente quantificabile e comunque molto alto, l'Expo ha dato un'immagine positiva dell'Italia, che ha saputo dimostrare la propria energia e forza. Senza grande retorica, l'esito di Expo è sostanzialmente positivo, in quanto la mostra ha saputo aprire il dibattito sui temi che la caratterizzavano”.
In generale il padiglione della Repubblica Ceca ha rappresentato un'eccellenza architettonica, tecnologica e di innovazione all'interno di Expo 2015 di Milano. Un'eccellenza confermata anche dai numerosi premi, compresa la medaglia di bronzo tra i padiglioni di piccola e media dimensione.
Fonte fotografia: L'ufficio del commissario generale per la partecipazione ceca a EXPO